Segnalibri |
Un po' di storia |
La nascita
L'esordio del segnalibro è da molte parti indicato con la data del 1584 . Sarebbe stato un certo Christopher Baker a presentare alla Regina Elisabetta I un segnalibro fatto di seta. Era probabilmente un semplice filo di seta fissato alla rilegatura di uno dei libri utilizzati dalla regina.
Se questa è la tesi che va per la maggiore,tuttavia, ritengo che un approfondimento dell'argomento la possa mettere in discussione .
Secondo altre fonti(Dictionnaire Historique de la langue française - Le Robert), il segnalibro è nato infatti nel 1377 : erano semplici nastri utilizzati nei libri da messa.
Anche l'arte e la pittura in particolare sono buone fonti per stabilire almeno una qualche data certa.
Potremo continuare così per molti altri casi. Il segnalibro dunque non è solo legato all'avvento della stampa ma esisteva da prima.
Era sicuramente presente anche nei manoscritti: è un fatto ineluttabile, insito nelle cose. Il monaco benedettino che curava la tenuta dei preziosi manoscritti, ad esempio, avrà sicuramente avuto la necessità di ritrovare una pagina dove era riportata una citazione, un verso poetico, un richiamo religioso. Come fare? Con una parte di una pergamena inutilizzata, oppure con una strisciolina di stoffa, oppure con chissà quale altro oggetto, ma sicuramente avrà preso nota della pagina che lo interessava.
Probabilmente, poi, tutto questo era presente anche prima nelle pergamene arrotolate. Ma qui la tesi è più ardita e, al momento, indimostrabile.
L'evoluzione
Se la nascita è controversa, l'evoluzione del segnalibro dopo il 1600 è stata invece rapidissima e concreta. E' caratterizzato sempre da una strisciolina di stoffa fissata al bordo del libro . Non è ancora un qualcosa di autonomo. L'affermazione si avrà nel 1800.
A.W. Coysh ( Collecting Bookmarkers) , divide la storia del segnalibro in quattro periodi principali: Ribbon (nastro) dal 1850 al 1880, Victorian Advertising dal 1880 al 1901, Pre-World WarI (prima della Prima Guerra Mondiale) dal 1901 al 1914, Publicity ad Greetings dal 1914 ad oggi. Si tratta di una suddivisione basata su una storia del segnalibro inglese. E' comunque indicativa dell'evoluzione di questo strumenti di lettura.
Per rimanere in Italia agli inizi è stata determinante l'influenza dello stile Liberty . Per lo più con immagini femminili , molti erano ancora un misto di cartoncino con immagine e striscia di seta. Lo sviluppo è verso uno strumento non solo di lettura ma come veicolo pubblicitario. E' stato anche uno strumento di propaganda politica specialmente subito prima della seconda guerra mondiale. In ogni caso il segnalibro già da ora non è più la striscia di stoffa della Regina Elisabetta , nè il cartoncino rettangolare rigido. Assume le forme più strane
Il segnalibro diviene un oggetto prezioso, molte volte ricamato, altre volte in argento. Sono per lo più utilizzati nei libri delle preghiere. Chi non ricorda ancora oggi il libro che il sacerdote legge sull'altare? Quante volte lo abbiamo visto passare ad una nuova preghiera utilizzando quella striscia di stoffa ?
Oggi
La pubblicità di un libro, di un prodotto, di una manifestazione o di una mostra: questo è oggi il segnalibro. A volte assume forme inconsuete al punto che qualche volta non si comprende bene , a prima vista, se si tratti segnalibro o brochure . Anche i materiali utilizzati sono in continua evoluzione: si possono trovare segnalibri di plastica, di cartone, di stoffa, di pergamena, di metallo o preziosi in argento.
Accanto a questo vorticoso utilizzo di forme e materiali, c'è da annotare una nuova moda che avanza. Come segnalibro molti ora utilizzano cartoline illustrate, biglietti del treno, scontrini di acquisto ed anche, l'aspetto è proprio curioso, anche le etichette, nuove, degli abiti. Per avere un panorama di questa nuova veste del segnalibro, forse la risposta ad un utilizzo massiccio come veicolo pubblicitario, si può trovare agevolmente in internet girovagando tra i vari gruppi di discussione. Alcuni affrontano il tema di cosa utilizzare come segnalibro.
Post-it
Cosa può entrare il post-it nella storia del segnalibro? Apparentemente nulla, ma non è così.
Si narra che Art Fry, ingegnere della 3M, stanco di perdere i segnalibri che utilizzava nel libro dei canti in chiesa, si decise a rispolverare un vecchio progetto di un suo collega ed inventò il post-it. Poteva così utilizzare un segnalibro che non volava via o si perdeva ed al contempo poteva essere staccato a piacimento. Quindi il post-it può considerarsi a buon titolo il nipote del segnalibro anche se ora ha assunto funzioni un po diverse.
Collezionismi
Il segnalibro si sta imponendo come un interessante oggetto di collezione. In Italia tuttavia è ancora una collezione nella fase iniziale, per pochi appassionati. Al contrario,invece, è molto sviluppata in Francia, Spagna, Germania ed Inghilterra
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